La città non dice
il suo passato,
lo contiene come
le linee d’una mano,
scritto negli spigoli delle vie,
nelle griglie delle finestre,
negli scorrimano delle scale,
nelle antenne dei parafulmini,
nelle aste delle bandiere.
ZAIRA - La città e la memoria
da "Le città invisibili" di ITALO CALVINO
Nicola Alessandrini e Lisa Gelli riescono a coniugare in maniera unica i propri percorsi personali, dedicando la rispettiva attenzione all’aspetto più realistico, il primo, e alla texture decorativa la seconda, traendo ispirazione, inoltre, proprio dal quartiere con cui, prima dell’inizio dei lavori, hanno avuto modo di entrare in diretto contatto incontrando i ragazzi delle scuole e gli abitanti che hanno portare loro delle stoffe tipiche del proprio paese.
La loro attività ha prodotto uno splendido murale che ha sviluppato e proposto, in forma tangibile, ciò che avviene normalmente in natura, e cioè l’accoglienza che l’ambiente offre alle specie animali che, per volontà o necessità, si trovano a migrare, appunto, e ad stabilirsi in nuovi contesti.
L’artista Alessandro Tesei, con la collaborazione della Proloco di Jesi, attraverso una performance durante la quale i numerosi partecipanti sono stati coinvolti nel rito purificatorio del quartiere San Giuseppe ha dato vita al video Perceptions.
Perla Sardella, all’interno dell’ex negozio vernici e parati Sardella, ha accolto e intervistato chiunque volesse parlare, sfogarsi o raccontare qualcosa che aveva a cuore realizzando un poetico e sentito video Autoritratti che dà un’interpretazione della difficile ma vivissima anima del quartiere.
La Pinacoteca civica di Jesi grazie all’attrice e sceneggiatrice Lucia Palozzi, in stretta sinergia con altri soggetti coinvolti in questa fase del progetto, ha ospitato il laboratorio di narrazione collettiva Radio Penelope coinvolgendo un gruppo di donne italiane e straniere al fine di tessere insieme una riflessione sui concetti di comunità, identità e integrazione utilizzando le stoffe come medium di un intimo dialogo al femminile. L’ambiente museale si è rivelato favorevole, ispirando una performance teatrale partecipata di grande la cui scenografia , un arazzo, è stata il frutto di un lavoro condiviso.
Il “Vocabolario di comunità” è un progetto di relazione e di ascolto tra differenti culture a partire dalle lingue madri ideato da Sabrina Maggiori. Il laboratorio, nato nell’ambito di T.U. Tenerezze Urbane, gioca attorno al significato di alcune parole da interpretare ognuna delle quali inizia per una differente lettera dell’alfabeto e ha portato alla realizzazione di un personale Vocabolario di Comunità distribuito a tutti i partecipanti.
In questa edizione è continuato il lavoro del fotografo Fabrizio Carotti che con l’associazione Wishot, ha organizzato un incontro aperitivo al Bar del quartiere durante il quale i partecipanti hanno contribuito all’ideazione di una serie di cartoline dedicate al quartiere San Giuseppe. Le San Peppe Card sono state distribuite nel quartiere e con queste si è organizzata una mostra.